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Miti e leggende sulla Vespa velutina

Miti e leggende sulla Vespa velutina

“Una tranquilla mattina d’estate: il gradevole tepore rilassa gli animi inquieti, il canto degli uccelli sottolinea l’atmosfera distesa del mese di agosto. Le numerose api iniziano la loro laboriosa attività giornaliera, raccolgono polline e nettare per la produzione di miele. Ne sono inconsapevoli, ma un pericolo terribile è in agguato… Infatti il temibile Calabrone asiatico, la Vespa velutina, si appresta anche oggi a dispiegare le ali, in attesa dell’inizio della caccia.”

 

Queste parole illustrano molto bene il pericolo per le api rappresentato dalla presenza della Vespa velutina in Italia. Tuttavia, non bisogna commettere l’errore di associare il pericolo per le api con il pericolo per l’uomo, e soprattutto non bisogna confondere la Vespa velutina, un calabrone di piccole dimensioni introdotto in Europa dall’Asia, con la temibile Vespa mandarinia, il più grande calabrone del mondo presente solo in Asia.

Incorrere in questi errori è purtroppo molto semplice, soprattutto quando i media riportano notizie dal titolo “Calabrone killer, dalla Cina all'Italia: la sua puntura può uccidere”.

L’intento di queste poche righe è quindi quello di ridimensionare l’allarmismo generato dai media nei confronti della Vespa velutina. Di seguito alcuni punti che riteniamo opportuno evidenziare:

  • La Vespa velutina non risulta maggiormente aggressiva del calabrone europeo Vespa crabro, diffuso in modo naturale in tutta Europa. Studi etologici di ricercatori francesi indicano infatti che la sottospecie importata in Europa non è particolarmente aggressiva verso l’uomo (Villemant et al. 2006a, 2006b).

  • Il veleno di Vespa velutina non risulta più potente di quello di altre specie, non è neurotossico né capace di provocare la lisi dei tessuti a differenza di quello di Vespa mandarinia, specie presente solamente in Asia.

  • L’esperienza del Centro Francese per il controllo delle sostanze tossiche ha dimostrato che l’aumento di Vespa velutina in Francia non è correlato con un aumento delle punture da parte degli Imenotteri, quali api, api selvatiche, vespe e calabroni (De Haro et al. 2010).

  • La gravità di un attacco è determinata da diverse eventualità: un numero elevato di punture, la loro localizzazione o lo scatenarsi di una reazione allergica sistemica individuale (ogni soggetto può reagire in modo differente alle punture di Vespa velutina).

  • La Vespa velutina è un calabrone di piccole dimensioni (19-30 mm), se si dovessero osservare individui con dimensioni di 4-5 cm è probabile che non si tratti di Vespa velutina (in caso di dubbio è possibile comunque inviare delle fotografie dell’insetto osservato per la determinazione della specie).

Nonostante la specie non risulti più pericolosa di altre vespe o calabroni presenti in Italia, occorre adottare sempre tutte le precauzioni possibili per evitarne le aggressioni, precauzioni generali da adottare comunque sempre quando si tratta di Imenotteri.

Nel caso di punture, se la reazione è lieve e localizzata sarà sufficiente applicare un impacco freddo, ed eventualmente un antistaminico. Al contrario, se si verifica una reazione allergica con tipici sintomi respiratori e cardio-circolatori occorre immediatamente ricorrere alle misure di emergenza e contattare i soccorsi (118). Per approfondire maggiormente questi aspetti si segnala l’articolo "Api e vespe: le differenze e cosa fare in caso di puntura” di OggiScienza.

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