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I nidi di Vespa velutina sono costruiti ogni anno utilizzando sostanze fibrose di origine vegetale e saliva. A inizio primavera, in genere in aprile, le regine fondatrici sopravvissute all’inverno iniziano a costruire un nido primario delle dimensioni di una palla da tennis. In questa prima fase, la regina, da sola, si occupa della costruzione del nido, della deposizione delle uova di operaie e di nutrire la prole. In seguito, con la nascita delle operaie, la colonia si ingrossa e il nido viene ampliato. Successivamente, la colonia costruirà il nido secondario che può raggiungere grandi dimensioni e contenere migliaia di animali.
Il controllo delle popolazioni di Vespa velutina è complicato per la difficoltà di trovare tutti i nidi. Quelli primari sono piccoli e difficili da osservare; quelli secondari, per quanto anche molto voluminosi, sono spesso costruiti in mezzo alla vegetazione e quindi anch’essi difficili da localizzare.
I nidi possono, infatti, essere costruiti in moltissimi ambienti, come aree naturali, rurali e urbane, e diversi substrati. Possono essere ritrovati su alberi, arbusti, tetti o balconi di case, all’interno di intercapedini, ma anche in cavità del terreno o su substrati rocciosi. In città e aree urbane le segnalazioni sono spesso tempestive, poiché molti occhi osservano il territorio e vengono allarmati dalla presenza delle vespe e dal nido. In aree naturali o comunque ricche di vegetazione invece le osservazioni sono sporadiche. Per questo una delle attività principali del progetto LIFE STOPVESPA riguarda lo sviluppo di tecniche alternative per la localizzazione dei nidi, come il radar entomologico.
Segnalare tempestivamente i nidi di Calabrone asiatico è importante per poterli rimuovere prima che le nuove regine fecondate abbandonino il nido. Neutralizzare i nidi in aree frequentate dalle persone è fondamentale per prevenire possibili punture o incidenti.