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Impatto della specie invasiva Vespa velutina sulle comunità di insetti e sull’ecosistema

Impatto della specie invasiva Vespa velutina sulle comunità di insetti e sull’ecosistema

Il progetto LIFE STOPVESPA, oltre alle azioni di controllo delle popolazioni di Calabrone asiatico Vespa velutina (Lepeletier 1836), prevede anche di raccogliere ed elaborare informazioni sulla presenza e gli impatti della specie. Infatti, nonostante il Calabrone asiatico sia presente in Europa da ormai più di 10 anni, l’incidenza degli impatti e dei danni ad esso associati non sono ancora stati sufficientemente quantificati. Per questa ragione, il progetto LIFE STOPVESPA ha previsto un’azione specifica per la valutazione degli impatti di V. velutina sulle comunità di api selvatiche e sul servizio di impollinazione a loro associato.

L’ape domestica e le api selvatiche forniscono un servizio di impollinazione essenziale per la riproduzione delle piante e, indirettamente, svolgono un ruolo fondamentale nelle produzioni agricole. Negli ultimi decenni infatti, con l’aumento della sensibilità ambientale dei cittadini e degli Enti decisionali, la conservazione del servizio di impollinazione ha assunto un ruolo importante e, una sua decrescita, desta molta preoccupazione. Tale apprensione è motivata sia dalla riduzione della ricchezza e dell’abbondanza di specie di api selvatiche, a causa dell’impatto dell’agricoltura intensiva, sia dalla perdita di molte colonie di api domestiche, imputabile all’insorgenza di nuove patologie e all’arrivo di nuovi predatori. V. velutina è una specie invasiva che potrebbe ulteriormente danneggiare questo indispensabile servizio di impollinazione.

Il DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino) ha perciò implementato una rete di monitoraggio delle api selvatiche in aree a differente grado di densità di V. velutina, al fine di quantificarne gli impatti sul servizio di impollinazione. L’attività di monitoraggio viene svolta grazie alla collaborazione dei giardini Hanbury, dell’Abbazia dei Padri Benedettini Santa Maria di Finalpia e di privati cittadini sensibili alla tematica della conservazione della biodiversità.

Questo lavoro, iniziato nella primavera del 2016, ha permesso di campionare 644 api selvatiche di 174 morfo-specie differenti. Dal mese di febbraio ripartirà l’attività di monitoraggio per l’anno 2017, che porterà ad incrementare la conoscenza della biodiversità delle api selvatiche presenti in Liguria, permettendo quindi di quantificare l’impatto del Calabrone asiatico.

Fotografia di Pietro Niolu - Rhodanthidium septemdentatum femmina (ape selvatica)

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